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Le canzoni di Sanremo 2024 dominano le classifiche: Ecco la classifica delle più ascoltate in streaming

Mahmood si è piazzato al primo posto nella classifica di Spotify con ‘Tuta gold’ dopo il Festival della musica italiana.

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Mahmood, nonostante sia arrivato sesto a Sanremo 2024, ha conquistato gli italiani con ‘Tuta gold’. La canzone risulta la più ascoltata del festival ed è presente anche nella classifica globale di Spotify, dimostrando di essere popolare anche oltre i confini nazionali. Il brano viene trasmesso frequentemente dalle radio insieme a quello di Annalisa.

Le prime dieci posizioni della classifica di Spotify dopo la fine di Sanremo 2024 confermano l’apprezzamento degli italiani per le canzoni partecipanti alla kermesse musicale. Accanto a Mahmood figurano Geolier, Annalisa, Angelina Mango, Ghali, Irama e Gazzelle tra i dieci artisti più ascoltati e streammati sulle piattaforme digitali.

L’effetto del Festival di Sanremo va ben oltre i confini nazionali, con sette delle dieci canzoni più ascoltate in streaming nel weekend d’esordio che sono italiane. Questa affermazione categorica dell’influenza del festival sul panorama musicale mondiale evidenzia quanto sia importante numericamente e musicalmente il festival e qual è la rilevanza delle canzoni presentate durante l’evento.

Dai dati emersi riguardo alle classifiche internazionali, emerge come il Festival abbia completamente stravolto la discografia italiana, soprattutto negli ultimi cinque anni durante la conduzione di Amadeus. Anche la classifica FIMI mostra che ben quattordici canzoni su quindici nelle prime posizioni erano dell’ultimo festival, un record assoluto rispetto all’anno precedente.

Sanremo è diventato il programma più ambito dalla musica e dalle discografiche italiane, l’unico in grado di spingere una canzone in testa alle classifiche mondiali. Mahmood e altre presenze sanremesi stanno collezionando numeri da capogiro, segno concreto dello straordinario successo raggiunto dai protagonisti di quest’edizione.

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John Cena agli Oscar 2024 nudo sul palco per annunciare il miglior costume: il precedente di Robert Opel

L’attore e wrestler John Cena si è presentato completamente nudo sul palco degli Oscar del 2024, ma la sua esibizione fa eco a un episodio storico accaduto durante gli Academy Awards del 1974.

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L’attore e wrestler John Cena, famoso in tutto il mondo per le sue gesta nella Wwe, ha fatto parlare di sé alla cerimonia degli Oscar del 2024. Prima di aver l’onore di consegnare lo Academy Award per il miglior costume a Holly Waddington per il film “Povere Creature!” di Yorgos Lanthimos, è salito sul palco indossando soltanto una busta contenente il nome del vincitore.

La scelta di presentarsi quasi completamente nudo davanti alla platea del Dolby Theatre richiama un famoso episodio della storia delle premiazioni cinematografiche avvenuto cinquanta anni prima. Si tratta del momento in cui, nel corso degli Oscar del 1974, l’insegnante statunitense Robert Opel salì sul palco completamente nudo facendo il segno della pace di fronte a David Niven che stava presentando i candidati al premio come miglior attore non protagonista.

Jimmu Kimmel, conduttore dell’evento, ha cercato di convincere

L’attore e wrestler John Cena, classe ’88, è noto in tutto il mondo per essere stato uno dei nomi di spicco nel wrestling professionistico presso la WWE (World Wrestling Entertainment). La popolarità raggiunta nelle competizioni di lotta libera, insieme alle abilità recitative messe in mostra anche in produzioni hollywoodiane, lo hanno portato a presenziare come ospite d’onore nella prestigiosa serata degli Oscar del 2024.

Nella notte più importante per il cinema mondiale, Cena ha adottato un’insolita strategia per destare l’attenzione su di sé: dai backstage del Dolby Theatre si è avventurato verso il centro del palco coprendo solo ciò che la decenza imponeva tramite una busta bianca sigillata con il nome del vincitore. Il suo atto audace non ha mancato di creare scalpore tra il pubblico presente e di conferire un tono goliardico all’atmosfera ufficiale dell’evento.

Tra i vari momenti commodi succeduti durante la serata, Cena ha definitivamente lasciato il segno prendendo il microfono coperto da una tenda opposta dal conduttore Jimmy Kimmel ed esclamando: “Io non lotto nudo, lotto con gli shorts” riferendosi alla sua gloriosa carriera passata.

A questo curioso siparietto è seguito un breve dialogo tra Cena e Kimmel, ricco di doppi sensi divertenti. Infine, top hat, monocolo e bastone sono comparsi sul personaggio di John Cena, creando così una memoria indelebile nell’Hall of Fame della manifestazione cinematografica.

Come già anticipato, tale comportamento insolito è un chiaro omaggio all’ex insegnante Robert Opel, anch’egli famoso per essersi presentato completamente senza veli sui luoghi del Premio Oscar cinquant’anni fa inaugurando una lunga lista di celebrità che, negli anni, hanno lasciato il segno grazie a performance scandalose.

Anche se entrambi questi avvenimenti potrebbero risolvere dubbi fertilizzato l’uovo o la gallina, tenga a mente il valore intrinseco dell’eleganza ben rappresentato da quella sede del pinguino pacheidermica morigerato retta dal flangifero prorompendo gladiorate repentite glabrate dall’ostracismo globale diretto: Smorfia!

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Il successo di ‘Il ragazzo e l’airone’ agli Oscar 2024

Il film d’animazione di Hayao Miyazaki si aggiudica il premio come Miglior Film d’Animazione nella notte degli Oscar 2024.

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Hayao Miyazaki, regista giapponese, vince con il film Il ragazzo e l’airone il premio Oscar 2024 per il miglior film d’animazione. La cerimonia si è svolta lunedì 11 marzo 2024, confermando il trionfo del celebre maestro dell’animazione. Si tratta della seconda vittoria di Miyazaki agli Oscar.

Lo Studio Ghibli a cui appartiene il film ha festeggiato la prestigiosa vittoria grazie al successo internazionale de Il ragazzo e l’airone. Il film ha superato opere acclamate vincendo anche un Golden Globe e due BAFTA Awards. Una notizia che ha riscosso grande interesse in Italia, essendo Il ragazzo e l’airone diventato il film d’animazione giapponese più popolare della storia italiana per incassi.

Una dichiarazione di Toshio Suzuki, produttore dello Studio Ghibli, riflette la modestia e la gratitudine per il premio, nonostante ritenga che sia stato solo frutto della fortuna. Miyazaki, invece, dimostra la sua tipica umiltà affermando ironicamente: “Sono giapponese, non posso mostrare felicità sul mio volto.”

La notte degli Oscar 2024 ha visto primeggiare Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki nel campo dell’animazione cinematografica, portando così nuova gloria allo Studio Ghibli e al suo leggendario regista. Il presitigioso riconoscimento come Miglior Film d’Animazione arriva a distanza di tempo dagli importanti numeri di incasso ottenuti dal lungometraggio e da altri premi internazionali, confermando il consolidato successo artistico e commerciale dello studio giapponese.

L’opera ha definitivamente consacrato Miyazaki come autore immortale dell’animazione, a 83 anni di età, conferendo ulteriore prestigio alla sua già epica carriera. Non a caso, Il ragazzo e l’airone ha rappresentato il quarto nomination all’Oscar per il maestro giapponese, uno dei nomi più acclamati in questa categoria insieme ad altri grandi registi come Pete Docter della Pixar.

Il film segna una tappa significativa nell’eredità creativa di Miyazaki e lascia intravedere elementi profondamente personali nella tematica trattata, mettendo in discussione concetti esistenziali e arricchendo simbolicamente il proprio universo narrativo.

Risulta evidente come lo straordinario lavoro di Miyazaki abbia continuato nel tempo a catturare e coinvolgere nuove generazioni di spettatori, mantenendo intatto il fascino travolgente delle sue storie ricche di fantasia ed emozioni.

Lunga è stata la gestazione del film, sin dalla fase embrionale quando era nata inizialmente l’intenzione di ritirarsi dal mondo del cinema, scaturita dalle parole proferite pubblicamente nel 2013. Ciononostante, la passione irrefrenabile per cineasti quale lui hanno prevalso sui propositi di abbandono della ribalta.

Concedendoci una visione sempre originale e sorprendente, Miyazaki ha saputo riportarci in un magico mondo fatto di allegoria visiva e spensieratezza emozionale, dove i confini tra realtà e finzione svaniscono magicamente in un turbine di colori e suggestioni.

Miyazaki non esita a riversare nei suoi lavori la saggezza accumulata negli anni, denunciando apertamente il ridicolo di coprire le proprie opere con retoriche smorte sulla vecchiaia e il pensionamento, incoraggiandosi piuttosto ad andare avanti con ancor più vigore, fattivasuggellatura della propria missione artistica di indomito creatore senza tempo.

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La Pensione dei Ricchi e Poveri: Confessioni, Carriera e Record

Il duo musicale ‘Ricchi e Poveri’ si prepara per un tour dopo Sanremo e parla apertamente della pensione bassa, delle loro performance in Russia e del successo su TikTok

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I due membri del gruppo musicale ‘Ricchi e Poveri’, Angela Brambati, 76 anni, e Angelo Sotgiu, 78, non hanno intenzione di fermarsi per ora. Si definiscono in età da pensione, con uno stipendio di soli mille euro al mese, ma vogliono continuare finché resteranno in buona salute e godranno del sostegno del pubblico.

Dopo aver partecipato al Festival di Sanremo e piazzandosi ventunesimi, il duo si prepara a un tour e presto realizzeranno anche un documentario sulla loro carriera.

Anche se sono popolari in Russia dagli anni ’70, recentemente hanno rifiutato inviti da parte dellìex-presidente Medvedev a causa dell’invasione dell’Ucraina; promettono di recarsi in Russia solo quando ci sarà la pace e dopo aver tenuto concerti sia a Kiev che a Mosca.

In una confessione sincera, Angelo Sotgiu ha dichiarato di aver avuto attacchi di panico nel 1972, simili a quelli sperimentati dal giovane artista Sangiovanni, riconoscendo l’importanza del supporto degli amici per superarli.

Nonostante il ventunesimo posto a Sanremo, la canzone ‘Ma non tutta la vita’ dei Ricchi e Poveri è stata un successo su TikTok, diventando una delle più utilizzate e portando ad un aumento del 218% sui social del duo, che vanta anche 7,1 milioni di ascoltatori mensili su Spotify.

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